(CANTO VENTIDUESIMO)
11
E giunse, traversando una foresta,
a piè d'un colle ad una chiara fonte,
ne l'ora che 'l monton di pascer resta,
chiuso in capanna, o sotto un cavo monte.
E dal gran caldo e da la sete infesta
vinto, si trasse l'elmo da la fronte;
legò il destrier tra le più spesse fronde,
e poi venne per bere alle fresche onde.
12
Non avea messo ancor le labra in molle,
ch'un villanel che v'era ascoso appresso,
sbuca fuor d'una macchia, e il destrier tolle,
sopra vi sale, e se ne va con esso.
Astolfo il rumor sente, e'l capo estolle;
e poi che 'l danno suo vede sì espresso,
lascia la fonte, e sazio senza bere,
gli va dietro correndo a più potere.
13
Quel ladro non si stende a tutto corso,
che dileguato si saria di botto;
ma or lentando or raccogliendo il morso,
se ne va di galoppo e di buon trotto.
Escon del bosco dopo un gran discorso;
e l'uno e l'altro al fin si fu ridotto
là dove tanti nobili baroni
eran senza prigion più che prigioni.
14
Dentro il palagio il villanel si caccia
con quel destrier che i venti al corso adegua.
Forza è ch'Astolfo, il qual lo scudo impaccia,
l'elmo e l'altr'arme, di lontan lo segua.
Pur giunge anch'egli, e tutta quella traccia
che fin qui avea seguita, si dilegua;
che più né Rabican né 'l ladro vede,
e gira gli occhi, e indarno affretta il piede;
15
affretta il piede e va cercando invano
e le logge e le camere e le sale;
ma per trovare il perfido villano,
di sua fatica nulla si prevale.
Non sa dove abbia ascoso Rabicano,
quel suo veloce sopra ogni animale;
e senza frutto alcun tutto quel giorno
cercò di su di giù, dentro e d'intorno.
16
Confuso e lasso d'aggirarsi tanto,
s'avvide che quel loco era incantato;
e del libretto ch'avea sempre a canto,
che Logistilla in India gli avea dato,
acciò che, ricadendo in nuovo incanto,
potessi aitarsi, si fu ricordato:
all'indice ricorse, e vide tosto
a quante carte era il rimedio posto.
17
Del palazzo incantato era difuso
scritto nel libro; e v'eran scritti i modi
di fare il mago rimaner confuso,
e a tutti quei prigion di sciorre i nodi.
Sotto la soglia era uno spirto chiuso,
che facea questi inganni e queste frodi:
e levata la pietra ov'è sepolto,
per lui sarà il palazzo in fumo sciolto.
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